sabato 11 aprile 2009

Muori maledetto ciccione, ti spedisco all'inferno.

Vi confesso alcune reazione alla notizia di avere perso quasi 7 chili.

All'inizio ho avuto un po' di ansia e preoccupazione. Non mi sono felicitato. C'e' stata una parte di me che ha iniziato a farsi venire dei dubbi.
Si sa che molti di quelli che perdono peso poi lo riacquistano e fra i tanti motivi ce n'e' uno: il loro io che si proteggeva con la corazza esteriore si ribella, si sente insicuro e vuole ritornare come prima.
Ecco, io credo che quelle sensazioni, di cui ho scritto sopra, siano la parte di me stesso che con questo sovrappeso ne ha colto dei vantaggi come la visibilità e l'occupare "spazio" che porta sicurezza ad una persona ansiosa.

Ho quindi ragionato e mi sono detto: come saro' con una trentina di chili in meno ?

  • Saro' uno con le palle, sicuro di se stesso;
  • saro' un uomo che potra iniziare ad accellerare il passo ed affrontare la vita. I chili di più ci danno la scusa per rimandare l'esistenza;
  • potro quindi fare cose che oggi mi danno ansia ed evito ma lavorando sull'essere più sicuro allora potro' sconfiggere questa tendenza;
  • avro' certamente un'aspettativa di vita più lunga;
  • nulla cambierà della parte buona del mio io, quella rimarrà sempre con me.
Io il ciccione che ha bisogno del cibo per stare tranquillo non desidero più esserlo e quindi sradichero' tale parte di me. Da qui il titolo: "Muori maledetto ciccione, ti spedisco all'inferno."

Ed infine come affrontero' Pasqua.

Il cibo in gruppo è un momento di felicità ma anche deleterio perchè si perdono le inibizioni.

Il diavoletto dice: è il momento in cui puoi lasciarti andare e mangiare tranquillamente.
Le conseguenze di questo ? Lunedi' sera dopo le abbuffate pensero' che è giusto smettere, che ho sbagliato tutto, che mi sono ingozzato come un maiale.
Allora meglio prepararsi ora e decidere con fermezza quando cedere e come.

Domenica si continuerà la dieta: pochissima pasta e sicuramente l'agnello ed un micropezzo di colomba.
Lunedi' invece a pranzo daro' libero sfogo con un guinzaglio molto lento a tenermi ma mi limitero' alle cose arrostite, pane, verdure e rimandero' l'altra parte del pasto alla sera. Sera in cui saro' certo di avere fatto cio' che avevo preventivato e quindi niente crolli mentali.

Infine un pensiero: consideriamo questi eventi come droga-party, orge a cui hai partecipato una vita. Ormai li conosci, sai come son fatti e non c'e' bisogno che tu dia spettacolo sul cubo rappresentato dalla tavola della tua voglia mangereccia. Lo hai già fatto in passato e quindi puoi astenerti: hai già dato ed è tempo di crescere.

Cosi' ho scritto, cosi' sarà.

Giuseppe Chillemi

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