Prima sono venuti i parenti da fuori e si festeggiava in continuazione, poi è rimasto lo strascico di queste mangiate, infine si è aggiunto lo stress.
A breve mi pesero' sulla bilancia per avere l'esito di questa turbolenza. Al solito un po' di vergogna ma me ne frego. Meglio sapere che ignorare !
Continua la lettura del libro Shrink Yourself. E' una fonte preziosissima di spunti sull'aspetto psicologico che caratterizza chi soffre di questo disturbo. Grazie a questo libro ho imparato che esistono dei veri e propri "corto circuiti mentali" che innescano le abbuffate. Questi avvengono quando:
- Ci sentiamo impotenti
- Ci ribelliamo
- Ci sentiamo vuoti
Il testo divide tutto in strati equiparalleli ed insegna come affrontare mentalmente i pensieri associati a questi stati d'animo. Una tecnica interessante è quella del "Reality Detective" dove nei momenti di cui sopra noi esaminiamo la realtà per cercare affinità con il passato che rappresenta la "vecchia cassetta" il cui copione riproponiamo.
Esempino: la nostra compagna/compagno ci ignora quando ritorniamo a casa, non troviamo la cena pronta e ci sentiamo soli. Questo ricorda quando da piccoli nostra madre ci abbandonava a noi stessi e quindi ci sentiamo soli, ribelli ed impotenti. Allora si attiva il meccanismo antico del rifugiarci nel cibo perchè da piccoli era l'unica cosa che ci riempiva e dava amore incondizionato. Ora, anzicchè mettere su questa cassetta, l'autore suggerisce di guardare la realtà e trovare le differenze con il passato e scoprire che magari il nostro compagno/compagna ha avuto anche egli una dura giornata, che ci amerà comunque e non ci sta abbandonando e che quello che accade è solo un momento. Noi, invece di aprire il frigo ed ingozzarci, faremmo meglio a parlare, preparare la cena e cercare di rendere positiva quella serata.
Come questo, tanti e tanti esempi sono contenuti in questo testo che sta diventando la guida alle situazioni negative della vita e come non diventare falsamente, e momentaneamente, felici solo spalancando la bocca.
Giuseppe Chillemi