martedì 24 novembre 2009

La radice del male: l'ansia e tecniche per trovare la tranquillità

In questi giorni sto avendo il tempo per riflettere profondamente su me stesso e trovare il punto di cambiamento necessario a sostenere tutta l'impalcatura della nuova vità che verrà.

Mi sto focalizzando all'attimo in cui mangio, anzi, ai pensieri che ci sono prima.
Allora appare ansia, solitudine, noia, rabbia e tanti sentimenti negativi che ho inghiottito e non espresso.

Faccio degli esercizi di immaginazione: vedo e rivedo dentro me cio' che in passato ha scatenato quegli stati d'animo e cosa li scatena nel presente. Poi penso ad una soluzione o a rivalutare i gesti altrui.

Ad esempio:

  • un genitore troppo pressante e rabbioso diventa un umano che cerca a suo modo di fare il tuo bene e si ribella con gesti inconsulti. Tu registri come violenza quella che ricevi e l'ansia ti riempie e si registra nel tuo cervello. Invece quello era alla fine mosso da buone intenzioni e voleva la tua tranquillità o un altro comportamento da parte tua;
  • una situazione di difficoltà non risolta con un estraneo, magari con un datore di lavoro, poteva essere sistemata, chiusa e rielaborata senza sensi di colpa con l'aiuto di un amico o un po' più di ragionamento;
  • e che dire delle ansie che la vita ci procura ogni giorno ? Noi TERRIFICHIAMO e ci diciamo che tutto andrà male e succederò questo o quell'altro. Invece, se ci fermassimo a trovare il nostro angolo di serenità, ad immaginarlo, a metterlo dentro la nostra anima, riusciremmo a permearcene. Guardando le previsioni terribili che facciamo potremmo tentare di prendere delle decisioni sulle ipotesi che noi formuliamo disastrose e vedere che sebbene cio' che prevediamo potrebbe accadere, noi abbiamo delle soluzioni.
Ecco quindi come questi metodi possono aiutarci nella dieta e nell'affrontare situazioni ansiogene e vissute come terribili che ci portano a rifugiarci nel cibo. Col tempo e con la buona volontà riusciremo a fare nostre queste tecniche di pacificazione dell'animo e quando ci viene fame, l'impeto dell'asia sara meno forte e probabilmente resisteremo alle tentazioni.

Giuseppe Chillemi

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