lunedì 5 aprile 2010

La voce del diavolo

Ultimamente sto iniziando a dare dei nomi a certi fenomeni che accadono nella mia mente. In particolare agli attacchi di ricerca acuta di un piacere che per me è rappresentato dalla fame (il nicotinomane ha le sigarette; il drograto lo stupefacente etc.). Ho cosi' individuato quel complesso di pensieri che pare apparire dal nulla e dice "vai a mangiare" e l'ho chiamato "IL DIAVOLO CHE PARLA".

Se devo fare un'analisi statistica devo dire che questo mostro viene a trovarmi almeno 2 o 3 volte al giorno, specialmente quando sono davanti alla TV oppure sono sotto stress e mi mette davanti combinazioni di cibo particolarmente prelibate e ricche di grassi di cui dovrei nutrirmi.


Qualche volta ho ceduto ma molte ho resistito.

Ho iniziato a visionare le fasi di questo impulso scoprendo quanto segue:
c'e' la sua apparizione
c'e' la negazione che come effetto paradosso lo rinforza
c'e' la resistenza ad esso
c'e' la stanchezza ed una regressione dove ipnotizzato ti alzi e vai
c'e' l'abbuffata di porcherie
c'e' alla fine il pentimento e la depressione

Eppure rompere questo ciclo è facile: basta occuparsi di altro e darsi la certezza che in 15-20 minuti scomparirà. E' quello che ho detto: un semplice impulso a muoversi e cercare gratificazione nel cibo. Se non lo ascolti si indebolisce, se non lo ascolti per lungo tempo tenterà a scomparire.

A volte il diavolo chiama anche nei momenti in cui devo nutrirmi regolarmente e davanti a me ho delle scelte: la vecchia strada, la più comoda, del cibo spazzatura; la nuova strada, la migliore, del cibo salutare. In questi giorni, sempre più volte ho detto "OK, CIBO SALUTARE" ma attendo a cantare vittoria.

Giuseppe Chillemi

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