venerdì 19 dicembre 2008

Come non parlare ad un obeso

Questo post lo scrivo a denti stretti e con un po' di magone in gola perchè mi ricorda la mia adolescenza e tutti quegli anni passati in confusione sentendomi una merda.

E' cominciato tutto quando avevo 12 anni, quando qualcosa è successo nella mia vita.
E' accaduto che un ragazzino molto sensibile sia è arrivato alle porte dell'adolescenza trovandosi pesantementemente fuori posto, come se l'avessero buttato in un mondo che non è il suo.
Non voglio entrare nei dettagli di tutti i problemi che avevo a quell'epoca ma vorrei parlare delle conseguenze di cio' che gli altri hanno fatto per cercare sfottermi o guarirmi.

Avere 12 anni ed iniziare ad avere uno stomaco come un pallone non è certo di aiuto in questo mondo fatto di bellezze mozzafiato che impongono di essere il migliore dei migliori. E' l'opposto dell'opposto. E' il trovarsi dentro un pozzo profondo dove gli altri ti tirano delle pietre e tu ne devi uscire ma prima ti chiedi: sono proprio cosi' mostruoso che mi buttano le pietre ? Ed allora iniziano le crisi di identità, perchè ti stai formando e ti senti diverso da tutti.

Ecco che arrivano i buoni samaritani. Le tante persone che mi hanno detto una miriade di parole per spronarmi a dimagrire. Cito alcune frasi:

- Morirai presto
- Ti verrà il diabete
- Non troverai nessuno
- Sari solo e le donne non ti vorranno
- Non puoi fare un passo che ti viene il fiatone
- Ti pizce ingozzarti come un maiale ma un giorno pagherai tutto questo
- Sei un individuo senza volontà
- Solo se vorrai ci riuscirai
- Sei un essere che non vale nulla
- Non riuscirai a fare sesso perchè la tua pancia schiaccerà le donne e ti rimpicciolirà il pisello
- Ti verranno le smagliature e non scompariranno più

Parole come queste, che nell'intenzione degli altri servono a terrorizzarti e darti una mossa hanno invece l'effetto opposto: ci credi, ti rinchiudi in te stesso, azzeri i rapporti sociali, l'ansia sale al massimo e ti getti nel cibo che diventa l'unico curativo.

Si chiama previsione che si autoavvera. Fatti e parole dette con le migliori intenzioni che generano l'effetto opposto: quello di causare il male che vorrebbero scacciare.

Ho sofferto per anni, anni in cui mi sono isolato e costruito paranoie su me stesso. Ogni parola invece che farmi dimagrire mi ha fatto ingrassare.

A questo quadretto si aggiungono:

- Le persone che ti isolano e non ti invitano ad uscire
- Le derisioni di scherno quando ti vedono passare

E non parliamo delle soluzioni altrui ai tuoi problemi:

- Devi mangiare 30 grammi di pasta
- La sera non devi mangiare nulla
- Dopo un'abbuffata devi fare digiuno per 1 giorno
- Dovresti correre almeno 5 chilometri ogni di
- Devi andare in campagna a lavorare
- Se ti metti sotto con me, vedi come dimagrisci (sfida)

Oggi a 34 anni suonati e dopo un'analisi introspettiva notevole, grazie all'aiuto di persone in gamba ho capito che per uscire dal tunnel dell'alimentazione gli altri devono seguire alcune regole precise:

- Non parlare del tuo problema forzatamente, altrimenti si ingrandisce.
- Non farti isolare ma invitarti a stare con la gente
- Coinvolgerti in attività sociali
- Portarti in ambienti sicuri con professionisti che conoscono il tuo problema e si adoperano per aiutarti
- Se ginnastica deve essere, la si deve fare moolto gradatamente e deve essere qualcosa di piacevole. Qui non si tratta di allenare un campione alla maratona ma allenare un cucciolo a stare bene con la vita e con se stesso
- Avere una persona accando che ti aiuti nell'alimentazione 12 ore su 24
- Renderti positivo verso la vita e non negativo
- Non metterti obbiettivi irraggiungibili
- Non raccontarti di "come è dimagrito quello li'" perchè se "quello li'" lo rivedi fra 3 anni ha già ripreso tutto il suo peso (cosa che non ti dice nessuno)
- Aiutarti a trovare abiti che ti valorizzino e non ti rendano un largo sacco di lardo.
- Darti affetto

E poi metterti nelle mani di psicologi e non dietologi. Perchè lo spicologo ti guarisce per sempre, il dietologo solo per alcuni mesi.

Lo psicologo farà quanto segue:
- Ti insegnarà a risolvere i problemi razionalmente e non tuffandosi nel cibo
- Ti spiegherà che devi prima stare bene con te stesso e poi dimagrisci (se lo vuoi) ma intanto si muoverà assieme a te per fermare il demone che ti fa ingrassare
- Ti farà parlare dei tuoi problemi personalo e ti aiuterà costruire darti autostima
- Ti insegnerà come non tornare indietro raggiunto il primo piccolo obbiettivo
- Individuarà se qualcuno in famiglia soffre di questa patologia (c'e' il 75% di chances che si trasmetta) e coinvelgerà la stessa in una terapia di gruppo.
- Ti spiegherà cosa è ralizzabile e cosa non lo è e rappresenta solo un mito
- Ti insegnera a franare le crisi di fame
- Rimpicciolirà il tuo ego che ti impone di dire "faro' tutto da solo" , aiutandoti a cercare aiuto.
- Ti seguirà nel tempo dopo la fine della terapia.

Come vedete non sto parlando di diete ferree e strettissime ma sto raccontando di come si riporta una persona ad un equilibrio, ad amare se stessa, a sentirsi apprezzata, a prendere un posto in questo mondo.

Invece, verso i grassi, vedo solo insulti, diete mangiasoldi di famigerati centri benessere e pillole miracolose ed una totale assenza verso l'approccio psicologico che questa dipendenza dal cibo necessita per essere guarita.
Essere obesi non è una colpa ma un malessere mentale che si riflette nel fisico.

No, non mi vergono di scrivere quello che ho subito e quello che ho fatto. Io scrivo per essere di aiuto a tutti gli altri che hanno vissuto + o meno le mie stesse esperienze.

Giuseppe Chillemi

2 commenti:

Enrica ha detto...

La "ruminazione" non può mai essere di aiuto. Nè a te stesso, nè agli altri.
Questa è la realtà del passato e forse del presente.
Amen. Non puoi cambiare la testa degli altri. Ma puoi cambiare tu, se lo vuoi.
:-) e tu se sei qui, vuoi cambiare. Ma arriva il momento in cui dal pensiero bisogna passare all'azione.
Enrica

Giuseppe Chillemi ha detto...

Ogni tanto occorre sputare quello che naturalmente viene su.
Non avevo mai scritto un post su quello che mi è stato detto e cio' che ha causato nella testa.
Alla fine, tutte le parole altrui, anzicchè aiutare hanno aggravato il problema.
Infatti, in fondo al messaggio ci sono le soluzioni su come fare che corrispondono alle azioni.
Giuseppe Chillemi