domenica 7 dicembre 2008

L'ABC

E' domenica, e come ogni fine settimana il pranzo è stato abbondante.
Nulla di male e nulla di cui "pentirsi" come facciamo spesso noi obesi. Il pentimento è l'inizio di una colpa, la colpa è l'anticamera dello star male che è il principio di sentirsi inadeguati che finisce tutto nel passare giorni dove ci si sente inetti e si mangia per colmare il vuoto.

Oggi ho mangiato e mi sono gustato il cibo. Niente ingurgitate iper-rapide ma 20 sane masticate per ogni pezzo di mangiare che ho messo in bocca. Come mi hanno insegnato a Villa Garda, dove sono stato ricoverato.
Masticare lento e fare che il pasto duri almeno 20 minuti affinchè i segnali di sazietà arrivino al cervello. In quei venti minuti puoi mangiare 1000 o 10.000 calorie ma non sarai mai sazio per via di questo meccanismo e dei suoi tempi.

Pomeriggio sarà tempo di merenda. E' frustrante non mangiare ogni volta che se ne ha voglia ma se consumi i 5 pasti giornalieri, sarà improbabile che mi venga fame improvvisa. Si chiama alimentazione meccanica e serve a rieducare il nostro corpo al ritmo naturale.

Non fare "compensazioni". Se hai mangiato di più, non importa. E' essenziale il ritmo ed anche se ti senti ancora pieno, all'orario della merenda si fa merenda, all'orario di cena tu ceni.

Il peso varia durante la settimana e bisogna salire su di questa 1 sola volta ogni 7 giorni. Non 20 volte in un giorno.

Non sognare di diventare Mister o Miss Italia. Traguardi raggiungibili e ben definiti, che si possono mantenere nel lungo periodo.

Questo e' l'ABC del vivere in maniera equilibrata per noi i quali il cibo è diventato amico, confidente, ansiolitico e toccasana.

Il "DEF" lo scrivero' nel prossimo post e riguarda: i motivi, la motivazione, come cavalcare la propria tigre, avere sempre cibi di emegenza in casa, come fermare un attacco di fame ed il tenere un diario giornaliero che ci aiuti a comprendere i momenti no.

Giuseppe Chillemi

6 commenti:

Enrica ha detto...

Ti leggo sempre con interesse.
Ma a tutt'oggi, nonostante la tua "esperienza", la capacità di comprendere, di leggerti e permettimi di dire "la lezione molto ben imparata", non mi è arrivato un tuo sorriso.
Un sorriso vero, di quelli che allargano il cuore.
Dove l'hai nascosto?
Non è arrivata l'ora di farcelo questo benedetto sorriso?
Ma soprattutto di farlo a te stesso?
Enrica
PS: non sono una psicologa. Giusto per rispondere al messaggio che hai lasciato nel mio blog. Sono solo una che ci è passata e che a 50 anni suonati ha detto basta.

Giuseppe Chillemi ha detto...

Ciao Enrica,
permettimi i complimenti perchè sino ad ora non ho letto mai nessuno che scrivesse cosi' bene di tutte le cose che ho appreso navigando in questo problema.

Riguardo la questione del sorriso, beh, attendi il mio successivo post che prende spunto dal tuo blog: le motivazioni ed il pensare positivo.
Mi è stato realmente utile leggerti perchè mi sono ricordato di uno dei dettami della terapia strategica di Nardone/Watlawic (come diamine si scrive), e cioe' il dettame di alzarsi ogni giorni e chiedersi "quale è la più piccola cosa che farei se il male non ci fosse" e quindi farla.
E' la teoria del pensiero magico positivo che dietro cela le speranze ed il sorriso che mi chiedi.
Attendi un attimo, cara amica, ed iniziero' a sorridere. Magari assieme a te.

Giuseppe Chillemi

Enrica ha detto...

Eheh ... Watzlawick è un grande amore. Se non lo hai ancora letto ti consiglio per adesso Istruzioni per rendersi infelici, Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1997. Una chicca, da leggere tutto di un fiato, anche perchè è piccino picciò.
Su Nardone ... mi astengo. L'ho conosciuto in quel di Arezzo nel 1992. E non nacque empatia. Che sia cambiato con il tempo? Che la frequentazione di Watzlawick lo abbia addolcito?
Mha ... noi guardiamo avanti

Enrica

PS: non rimandare quel che puoi cominciare oggi. Accontentati di una briciola di decisione, ma quella briciola di decisione cominciala ora e portala avanti in maniera "quasi ossessiva".
PPS: anche a me fa bene questo contatto. Spronare te è come spronare me stessa.

Giuseppe Chillemi ha detto...

Nardone ha preso il posto di Watzlawick ed è diventato un guru nel settore della terapia strategica a breve termine.
Se è formato nella scuola di Palo Alto dove il gruppo di Watzlawick si è creato ed a cui lui ha partecipato.

Oggi lo chiamano "lo stregone" per via dei suoi strani metodi curativi.

Io ho provato con la "dieta paradossale" ma putroppo mi ha fatto solo prendere 7 kili. Io faccio parte del 10% per cui non è andata.

Riguardo al rimandare: ho rimandato una intera vita la vita stessa in attesa di essere più magro perchè mi dicevano che ero "inadeguato" per l'esistenza. Poi ho capito che mi avevano messo nella tomba e già sepolto.
Ci sono certe patologie per cui gli altri si prendono cura di te ed altre di cui ti danno la colpa. Agli obesi capita questa seconda situazione.

Enrica ha detto...

Se la "dieta paradossale" con te non ha funzionato, mi sembra che si possa dire che:
- forse non era adatta a te
- forse in quel momento non eri sufficientemente motivato
- forse ...
Tu solo puoi continuare con le ipotesi ed hai le risposte.
Tu solo sai perchè non ha funzionato.
Chiediti perchè. Risponditi senza raccontarti balle e cerca la soluzione.
Banale? Si, banale. Ma a volte quel che può sembrare banale nasconde la bacchetta magica.

Enrica

PS: Aspetto che ricambi la visita :-. Adoro le visite.

Giuseppe Chillemi ha detto...

Sul perchè non ha funzionato una risposta sincera:
io odio il pensiero della dieta e del perdere peso perchè mi è sembrato sempre un ricatto: "Il mondo ti vorrà bene solo quando ti conformerai alle sue regole". Non ho mai tollerato questo discorso ne' coloro che per decenni mi hanno detto che sarei morto presto.
Nardone mi ha promesso una magia che per me non si è rivelata tale perchè il mio io l'ha boicottata.
Oggi, come ho scritto e continuo a ripetere, non voglio far dieta, voglio solo rieducarmi e sradicare tutta la merda che la parola "dieta" ha ficcato nella mia testa durante gli anni (Se schiettamente dobbiamo parlare).

PS: Come vedi ti sono venuto a trovare.
PPS: Nulla mi toglierà la convinzione che tu sia una psicologa. In alternativa posso accettare la versione che tu sei una donna raffinata e colta che da molti anni ha combattutto un problema ma devo vedere le prove per convincermi di questa seconda versione :-)