mercoledì 13 marzo 2013

Abituarsi al nuovo

Stanotte non prendo sonno...
La tentazione è apparsa nella mia testa: sono sceso in salone a prendere dei biscottini con la cioccolata in mezzo. Ne ho mangiati una decina.
Mi è venuto nuovamente il senso di colpa. Era tremendo e le parole che iniziavano a girare nella mente erano: "adesso abbandono tutto!"
Poi sono rinsavito... se ho sbagliato vuol dire che sto provando e quindi sono nella retta via !
Ma cosa sto provando esattamente ?
Sto tentando di inserire cibi ed attività che ho rigettato per anni. Quindi la normalità è mangiare sballato, la novità è inserire il nuovo. Allora che mi dispero a fare ?

Perchè sto seguendo una fase di inserimento ? Perchè mi sono reso conto che guardo la frutta e la verdura e mi viene da vomitare e mi butto sul cibo "appagante"; guardo la ciclette e non la sopporto.
In pratica, per via di tentativi di dieta fallimentari, tutto cio' che è sano è diventato veleno.
Allora, come uno che si abitua al veleno della vipera, occorre inocularlo a piccole dosi.
Cosi' guardo la frutta e dico: solo una fetta (ma poi va a finire che la mangio tutto). Guardo la verdura e dico: solo una forchettata (ma poi arrivo a 5/6). Guardo la Cyclette e dico: mettiamola al minimo e facciamone solo 5 minuti (anche qui arrivo a 20 con un coefficiente di sforzo maggiore).
Ribadisco i concetti espressi:
1) L'alimentazione e le abitudini errate sono la normalità.
2) Cercare di inserire novità e non risucirci inizialmente è normalità anche essa. Anzi, dobbiamo premiarci per il tentativo.
3) Dobbiamo tentare di abituarci al nuovo in piccole quantità per poi aumentare naturalmente. Trovarsi davanti un cesto di frutta e 20 minuti di esercizio fisico porta solo la disperazione.

Giuseppe Chillemi

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