lunedì 26 gennaio 2009

Ossessioni e doveri inculcati dagli altri

I migliori modi per farsi del male sono:
  • pensare sempre le stesse cose e non fare mai un passo in una qualasiasi direzione
  • affrontare i pensieri con tecniche circolari che non fanno altro che ingigantire i problemi
  • lasciarsi alla disperazione ed abbandonarsi come si è sempre fatto
Credo che, come me, molti si trovino bloccati, per varie vicissitudini, in posizioni del genere qualunque sia il loro problema di base.

Nel buio più buio di questo cammino e nel concetto "Tentativo - Errore" sia doveroso cambiare un po' la strategia e vedere cosa ha funzionato e cosa no.

Pensare senza gire non ha mai portato a nulla e quindi, per questo motivo, occorre prendere delle nuove decisioni.
Innananzi tutto, da un po' di tempo procrastino l'idea di andare in piscina. Credo che in questo ci sia un retaggio del dovere imposto dagli altri e della vergona di apparire in pubblico che io rifuggo d'istinto sebbene ormai vivo con gli altri senza problemi. Chiamerei questo un punto critico. Allora urge una soluzione: domani pomeriggio andro' ad iscrivermi.

Chiudersi in casa a rimurginare, come ho detto, non serve proprio a niente. Si perdono solo giorni preziosi della propria vita che il buon dio (per chi ha una fede monoteista) ci ha dato a termine. Quando le pressioni sono tante occorre inframmezzare in queste momenti felici.
Cosa è che mi fa rilassare ?
  • Stare con gli amici a chiaccherare
  • Fare un bel giro in macchina o in moto ad ammirare il mondo e fare fotografie di questo
  • Andare al cinema
  • Dedicarmi alla mia passione senza remore e colpe: il computer.
  • Conoscere altra gente
Quante volte l'ho fatto di recente ? Alcune ma non abbastanza ! Allora diamo slancio a queste azioni che portano la felicità fra le giornate buie.

Infine c'e' la mia vita, attualmente bloccata in una scelta difficile ed in un ambiente ostile ed ossessivo che chiede di fare ma non cosa vorrei fare.
Una persona mi ha detto: "impara l'arte della sopportazione e non fare che gli altri siano fonte della tua disperazione". Questa persona ha molti più anni di me, circa 40 in più, e si è trovata da giovane nella medesima situazione.
In cosa mi trovo in mezzo ? Fra il continuare la strada di famiglia, azienda avviata e con buone prospettive, e portare avanti il mio lavoro di consulenza che qui è poco ricercato.
Questa è la mia disperazione maggiore che mi porta quotidianamente a rimurginare e non agire ed il tempo passa ed io mi dispero ancora di più senza alla fine concludere nulla.
Va dove di porta il cuore è una bella frase ma si scontra con la realtà che mi vuole pieno di inibizioni di ogni tipo quando si tratta di rapporti con la gente e problemi econimici sostanziali. La mia sensibilità è il mio nemico; le mie paure il muro che mi impedisce di agire.
Stare fermi è come raggelarsi di fronte alla bestia che sta per sbranarti. Se non agisci la bestia ti mangerà.
Vorrei trincerarmi nella scusa del "non sono ancora pronto per questa scelta" ma la realtà è che l'ho rimandata da tanto tempo mettendomi impegni insormontabili per via della "sindrome del superuomo", altro mio difetto.
Inizio a pensare che l'intero problema sia da smontare in parti più semplici:
  • Seguire i ritmi lavorativi del mio corpo, qualunque essi siano
  • Non ascoltare chi dice che mi devo svegliare ad una certa ora per fare le cose come le ha fatte questa persona per una vita. E' un messaggio che ti porta negatività perchè ti fa sentire come inadeguato, non degno di quel ruolo quando ci sono qualità che ho da vendere.
  • Concedermi una partenza lenta ed inframmezzarla di alcune pause.
  • Non mirare subito alla vetta ma darmi passi intermedi.
"Take it Easy" mi dice sempre mia sorella e "Take it Easy sarà". Da oggi, chiunque non apprezzerà i passi che sto facendo perche non sono a suo modo "perfetto" riceverà una risposta adeguata che gli farà capire che le sue parole anzicchà aggiustare e spronare nel mio cuore vengono vissute come un missile di veleno che lo coglie in pieno.
Sino ad oggi, con i migliori propositi, la gente ha contribuito a farmi un danno incalcolabile. Ora che sono maturo occorre creare uno scudo affinchè queste bordate assumano aspetti diversi o cessino per sempre.

Giuseppe Chillemi

2 commenti:

tom ha detto...

ciao Giuseppe! hai ragione, bisogna smettere di fare ciò che si deve e iniziare a fare ciò che ssi vuole! basta obblighi e costrizioni, da ora in poi noi facciamo quello che ci piace, e basta!!!!! coaì la potremo finire una volta per tutte di consolarcci mangiando schifezze.

ora inizia una vita in cui il cibo è una necessità per sopravvivere e tutto il resto della vita è un piacere!! sì!!

Giuseppe Chillemi ha detto...

Si Tom,
piano piano e senza correre, me lo dico sempre ogni volta che pigio l'acceleratore e la macchina rallenta anzicchè accellerare.
Possiamo farcela, basta cambiare l'ordine dei pensieri ed puntare alla felicità.

Giuseppe Chillemi