mercoledì 14 gennaio 2009

Uno spiraglio di sole

Da una settimana vedevo solo nero e non riuscivo a muovermi e gli ultimi due giorni sono stati i più neri.
Questo pomeriggio con un colpo di reni mi sono ficcato sotto la doccia, tagliato la barba e ripreso a muovere i primi nuovi passi.

Poi è venuto mio cugino ed abbiamo iniziato a chiaccherare ed ho concluso uno cosa: nella vita uno deve fare cio' che piace ed io ultimamente mi sono costretto a fare quello che volevano gli altri ed ho annebbiato il mio futuro come lo avevo considerato.

E' arrivato un po' di chiarezza, un raggio di sole che ha illuminato l'anima ed ora mi sento un po' meglio.

Cavalco quindi quest'onda e cerco di librarmi nel cielo. Sput.. sputt.... l'aereo stenta a decollare ma la pista è ancora lunga !

Giuseppe Chillemi

2 commenti:

Enrica ha detto...

Scegliere di fare quello che gli altri vorrebbero che noi facessimo, è l'errore più frequente. Spesso anzi attribuiamo agli altri pensieri che non hanno avuto. Pensiamo che loro vogliano.
Finiamo per essere (e non riuscirci) quello che speriamo piaccia agli altri perchè questo ci fa sperare che così saremmo amati.
E poi un giorno scopri che sei stato figlio, padre, madre, lavoratore, moglie, marito, compagno, amico , ma non sei stato mai te stesso.
E scopri anche che non hai amici. Perchè le persone dalle quali ti sei circondato non stanno con te, ma con la maschera che ti sei messo addosso.
E' un gioco che non vale la pena di fare.
Uscirne è faticoso. Ma poi premia. Venirne fuori può voler significare fare piazza pulita di tutto quel che ci circonda e veramente ricominciare da zero. Ma ne vale la pena.
Questo non significa che dall'oggi al domani non bisogna più frequentare chi il giorno prima rappresentava la nostra quotidianità, ma significa non "dipendere" dal suo giudizio.
Difficile e faticoso, ma ne vale la pena. Credimi, ne vale la pena.
Essere se stesso, ne vale la pena.
Enrica

Giuseppe Chillemi ha detto...

Cara Enrica, è tutto molto complesso e ci sono pensieri che mi tiro dietro da anni che mi paralizzano.
Scelte cosi' difficili che ti intontiscono e tu rimani in mezzo senza sapere da che parte cadere ed aspetti che passivamente la vita ti dia un colpo da una parte.
Invece inizio a vedere il tempo dove il colpo devo darlo io e non lasciare che siano gli eventi a scegliere.

Ora ho un compito davanti: defogliare l'albero dei gravosi impegni che mi sono preso ed individuare una sola e chiara strada che mi porti alla serenità.

Giuseppe

PS: L'ultimo libro che hai letto mi incuriosisce, come molti dei libri che hai già letto.