domenica 8 giugno 2008

Resistere alla dipendenza alimentare

Domenica, giorno in cui si mangia un po' di più e si sta a casa senza fare nulla di particolare. Sono questi i momenti dove il demone alimentare ti viene a fare più spesso visita e richiede di essere soddisfatto. Le sensazioni sono incredibili e pare che tutto il tuo corpo chieda cibo e tu non riesci a dirgli di no. Invece sono riuscito a resistere per ben due volte.
E' stata durissima ma mi sono detto in entrambe che "passerà" e quando è finita la seconda "crisi" sono andato volontariamente a mangiare un po' di insalata.

Posso paragonare tutto cio' alla dipendenza da droghe ed agli sforzi immensi che si fanno per tentare di uscirne, spesso senza risultato. Penso alle comunità dove i ragazzi afflitti da questo male sono ricoverati ed imparano una nuova vita, una nuova esistenza fatta di lavori, amicizie, passatempi. Daltronde il malessere psicologico che ci porta ad annientarci con il cibo e fuoriuscire dalla realtà è probabilmente simile e ci vorrebbe anche per gli obesi una sorta di comunità ricovero. Io, ad esempio, sono stato una volta ospite a Villa Garda, il centro pioniere in Italia per la cura dei disturbi alimentari ma il tempo passato li, appena 21 giorni, è stato scarsamente sufficiente a cambiare il comportamento. Per le anoressiche il ricovero è di circa 4-6 mesi ed è sintomo che ancora l'obesità è considerata problema di serie B rispetto all'anoressia perchè la regione Veneto finanzia solo le 3 settimana in regime di mutua.

Continua quindi il mio viaggio solitario, con le amiche di Gocce di Aiuto, verso una soluzione al problema che passa dal miglioramento psicologico comune.

Giuseppe Chillemi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanto hai ragione sul fatto che l'obesità sia considerata di serie b rispetto all'anoressia e alla bulimia .
Purtroppo questo ragionamento è figlio dell'ignoranza e di retaggi che ci portiamo da anni in cui, vedere una persona in carne era sinonimo dello star bene .

Sappiamo ora che non è cosi, ma ci si aspetterebbe, almeno dai medici, che lavorassero più insieme, coadiuvando la terapia alimentare con quella psicologica, non solo nei centri specializzati .

Non tutti gli obesi hanno un problema "di testa", ma sappiamo quali sono le dinamiche mentali che nascono in presenza (e per) i chili in più .

Bravissimo per come ti sei comportato Giusè :)

Giuseppe Chillemi ha detto...

Graze Pallu.
L'ho provato sulla mia pelle questo essere malato di un male di serie B, anzi, quasi considerato colpevole di averlo come colpevoli sono gli omosessuali che contraggono l'AIDS.

Sulla sinergia fra le varie figure mediche c'e' tanta strada da fare e la speranza è che almeno nella mia regione nascano centri specializzati come al nord Italia.

Giuseppe Chillemi