Acquisire una nuova abitudine è cosa dura. Se poi questa si chiama dieta, è ancora più dura perchè da soddisfazioni alla lunga. Le brutte abitudini solitamente danno soddisfazione a breve termine e per questo solo facili da apprendere.
C'e' poi quello che considero il mio difetto peggiore: credere di non avere tempo e pensare di dovere fare tutto e subito. Cosi' mi stresso e mi viene ancora più voglia di mangiare per fare passare lo stress.
Metà della mia vità è andata cosi', in modo abbastanza fallimentare devo dire. E questa volta voglio cambiare si, ma a piccoli passi e ci voglio mettere degli anni a farlo. Basta più i "lunedì comincio la dieta" oppure i "da domani cambio vita". E' un percorso che non porta a nulla.
Ho già scritto diversi post su come si fa una dieta e riguardano tutti passi che ho compiuto. Eppure c'e' molto da fare: fare la spesa; cucinare, andare in palestra/fare sport in genere; avere sempre frutta e verdura in casa; mangiare prima di andare a cena fuori o da amici; trovare delle attività complementari da fare durante gli attacchi di fame; usare poco la macchina e gli automatismi modermi (ad es: ascensore); avere della verdura sempre pronta e portarla d'appresso; se sappiamo di dovere stare fuori casa portare il cibo preparato in precedenza; chiedere aiuto ad altri nei momenti critici; stare poco a casa; pesare ill cibo; darsi dei premi al raggiungimento di un obbiettivo. Per il momento continio a sviluppare le abitudini primarie che mi hanno insegnato a Villa Garda: 5 pasti al giorno e non saltarne nemmeno uno, portare la frutta sempre con me, bilanciare l'alimentazione secondo la piramide alimentare, prendere degli integratori; fare degli sgarri programmati.
Siamo al settimo giorno di nuova vita ed è andato quasi tutto per il meglio.
Giuseppe Chillemi
lunedì 1 ottobre 2007
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