mercoledì 9 dicembre 2009

La ricerca della felicità

Ciao a tutti i lettori e le lettrici.
Vi scrivo dal soggiorno, con il PC collegato alla TV perchè quello  principale deve ancora essere rimontato dopo il guasto alla pompa del raffreddameneto a liquido.

Devo dirvi che da due giorni, resomi conto di avere molta ansia nei confronti del peso, ho adottato un atteggiamento dettato da "la dieta paradossale". In pratica pranzo colazione e cena li faccio senza mettermi dei limiti, con quello che più mi piace ed inoltre ogni volta che mangio penso alla felicità, quella di esistere, quella di non essere più a dieta, quella di avere commensali che mi apprezzano e non mi rompono le scatole.
Per gli spuntini ho adottato una tecnica di blocco guidato da immagini: se penso di sgarrare mi dico di mangiarne 5, se la mia "vocina interna" mi dice che li posso mangiare io ribatto "10", se la vocina risponde "ce la possiamo fare" io sparo 100. La vocina sadica ed autolesionistica sa che sono serio, si ritira e dice " va bene una sola cosa".
Forse vi sembrerà una follia ma tutto cio' sta funzionando. Durante i pasti arrivo addirittura a sentire la sazietà prima.
Dove sta il trucco ? Nell'ansia che scompare: se non sei a dieta, se sei felice mentre mangi, se fai tua questa emozione, allora quell'immenso vuoto che c'e' dentro noi ciccioni si riempie di buone cose e viene di "aumentare la dose dell'ansiolitico" per turare il tuo buco interiore.

Vi terro' aggiornato sul tema "dimagrire senza fare dieta e con la felicità". Credo sia molto interessante.

Giuseppe Chillemi

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